Il prete pedofilo, agli arresti domiciliari in lucchesia, deve andare in cella. La raccolta di firme, rivolta al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, contro don Paolo Glaentzer, trovato in auto nel parcheggio di un supermercato a Calenzano con una bimba, e accusato di violenza sessuale, è on line su Change.org, lanciata Massimiliano Vintaloro.

“Chi commette questi atti deve scontare la pena prevista dalle legge – si legge nella petizione –  senza attenuanti derivate dall’età o dal ruolo che riveste. Pertanto, siamo a chiedere al Ministro di Grazia e Giustizia, Onorevole Alfonso Bonafede, che prenda in considerazione questo caso, affinché venga accolta la richiesta presentata dalla procura di incarcerazione dell’imputato. Perché non possiamo permettere che un cittadino, avvantaggiato dal ruolo che riveste, possa abusare di una bambina ed evitare di essere punito come previsto dalla legge”.

Nella petizione, quindi, si chiede di valutare il caso e, conseguentemente, di intervenire perché sia accolta la richiesta della procura di Prato che chiedeva il carcere il prelato.  Il gip, come noto, aveva però disposto i domiciliari.  Mentre sui social si è scatenata la polemica, qualcuno ha anche lanciato l’idea di raccogliere altre firme da consegnare sia al vescovo di Lucca Italo Castellani che al sindaco di Bagni di Lucca Paolo Michelini per chiedere che il don sia mandato via dal paese. La sua abitazione, dove è ristretto ai domiciliari, è infatti vicino all’asilo nido e i paesani sono preoccupati.

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